Mensile nato a Roma, divenne “milanese” nel 1930. La testata si propose come strumento di orientamento per quel settore di pubblico femminile istruito e raffinato. Come molti magazine dedicati alle donne ospitò articoli di moda, bellezza e su tutte quelle attività legate alla conduzione della casa. Quando il regime divenne più opprimente, “Vita femminile” abbracciò i temi cari al fascismo rinunciando completamente al suo intento educativo.