Pubblicazione mensile diretta da Egilberto Martire che sostenne l'intervento italiano nella prima guerra mondiale, senza partire per il fronte perché riformato. Nel dopoguerra aderì al PPI di Sturzo, dove fu vicino alla corrente di destra, su posizioni nazionaliste e conservatrici. Dopo la marcia su Roma sostenne l'accordo del partito con il Governo Mussolini, fino a chiedere l'espulsione dal PPI della corrente di sinistra in adesione alle condizioni fasciste per tale intesa ma, per ragioni d'opportunità, rifiutò la firma del manifesto di consenso pieno al governo, che avrebbe comportato l'esautorazione dello stesso Sturzo. In contrasto con il partito, dal quale fu infatti espulso, non votò il passaggio in aula della Legge Acerbo. Per il suo terzo mandato parlamentare fu quindi eletto nel Listone come esponente dell'Unione Nazionale, per poi aderire al Centro Nazionale Italiano fondato a Bologna. Il regime lo pose agli arresti nel 1939.