Rivista Ufficiale del Fascismo. A fondarla, nel 1922, fu lo stesso Benito Mussolini. Tra i nomi che collaborarono alla rivista possiamo trovare: lo storico Gioacchino Volpe, il pittore e poeta novecentista Ardengo Soffici, lo storico e giurista Arrigo Solmi, la critica d'arte Margherita Sarfatti, il pubblicista Franco Ciarlantini, il critico letterario Lorenzo Giusso.
Nel numero d'inaugurazione del 25 gennaio 1922, Benito Mussolini spiega il titolo della rivista: "GERARCHIA vuol dire scala di valori umani, responsabilità, doveri, disciplina; significa prendere "una posizione di battaglia contro tutto ciò che tende - nello spirito e nella vita - ad abbassare e distruggere le necessarie gerarchie", funzionali a qualsiasi sistema. Il FASCISMO rispetta la tradizione ma non può arrestarsi di fronte a gerarchie in declino che, avendo esaurito il loro ciclo storico, sono ormai incapaci di esercitare la loro funzione dirigente. In Italia le gerarchie al tramonto devono cedere il comando alle nuove gerarchie ascendenti nate dal fascismo. L'importante è dunque innestare "nel tronco di talune gerarchie elementi nuovi di vita".