I consigli della Psicoterapeuta – #75

11 Nov 2024

a cura di Lucia Destino
Titolo: Mr Gwyn
Autore: Alessandro Baricco
Genere: Narrativa
Editore: Feltrinelli
Anno di Pubblicazione: 2023 (Prima edizione: 2011)

Anni fa, credo durante il lockdown, lessi un ebook di Alessandro Baricco, un libro breve di cui non ricordavo molto, solo le sensazioni che mi aveva dato.
Lo ricordavo lieve e profondo, come solo Baricco sa rendere le sue opere, ma della storia in sé non mi era rimasto alcun dettaglio.
Ho quindi acquistato la versione cartacea, per averlo fisicamente tra i miei libri prediletti, e ho colto l’occasione per rileggerlo.
È la storia di Jasper Gwyn, uno scrittore inglese di successo, che a 43 anni decide di non scrivere più.
O meglio, decide di non scrivere e pubblicare più libri.
Impiega poco a rendersi conto che un narratore non può smettere di essere una persona che racconta, per l’inevitabile attenzione ai dettagli, per come mette insieme i punti fino a formare una storia.
Che la condivida o meno, la sua mente è la mente di un raccontastorie.
Decide quindi di cambiare prospettiva e di diventare un copista, un copista di esseri umani.
Mr Gwyn scriverà ritratti.
Ma cosa vuol dire?
Significa cogliere l’essenza della persona che ha di fronte e con cui passerà giornate in un loft in cui ogni dettaglio è pensato e voluto, con lo scopo ultimo di “riportare le persone a casa”, dando loro la possibilità di riconoscersi.
“Mr Gwyn” è un libro in cui lo stile di Baricco è al suo massimo, sono presenti tutte le bizzarrie tipiche dei suoi personaggi e c’è la poesia con cui Baricco dipinge ogni sua opera, proprio come un suo personaggio di un altro racconto dipinge usando l’acqua del mare.
Basta pensare all’intimità resa dalla descrizione del loft e alla magia della bottega delle lampadine e del vecchio artigiano che crea a mano le Caterina de’ Medici per Jasper.
“Persero molto tempo a divagare sulla natura delle lampadine, e Jasper Gwyn finì per scoprire un universo di cui non aveva mai sospettato l’esistenza.
Gli piacque particolarmente venire a sapere che le forme delle lampadine sono infinite, ma sedici sono quelle principali, e per ognuna c’è un nome.
Per un’elegante convenzione, sono tutti nomi di regine o principesse. Jasper Gwyn scelse le Caterina de’ Medici, perché sembravano lacrime sfuggite a un lampadario.”
Una volta finito di leggere, chiuso il libro, è stato come se si fosse spenta l’ultima lampadina del loft, lasciandomi quella sensazione di inevitabile sospensione, di gratitudine consapevole.
Regalatevi quest’esperienza.
“Un giorno, che eravamo seduti in un parco, mi spiegò che tutti abbiamo una certa idea di noi stessi, magari appena abbozzata, confusa, ma alla fine siamo portati ad avere una certa idea di noi stessi e la verità è che spesso quell’idea la facciamo coincidere con un certo personaggio immaginario in cui ci riconosciamo.
Tipo uno che vuole tornare a casa, ma non trova più la strada.
O un altro che vede le cose sempre un attimo prima degli altri.
Cose così.
È quanto riusciamo a intuire di noi.
Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie.
Ci fermiamo all’idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, non solo quel personaggio.
Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il casino che c’è attorno, tutta la gente che passa, il colore delle cose, i rumori.”